Quali sono i comportamenti principali dell’e-shopper italiano? Ecco una prima carrellata: dagli oggetti più venduti alle modalità di ricerca e di acquisto.
Poche righe per identificare il comportamento dell’e-shopper italiano, secondo quando riportato dal Report di ContactLab (scarica il report), ma, in compenso, una serie di immagine che renderanno molto più chiari i dati.
Anzitutto, la crescita maggiore si è riscontrata nei settori fashion/abbigliamento (+220% in 10 anni) e travel/viaggi vacanza (+110% in 10 anni), come dimostrato anche dai prodotti acquistati online: il 51% degli intervistati ha acquistato almeno un prodotto di abbigliamento negli ultimi 12 mesi, mentre gli altri acquisti si concentrano su tecnologia e viaggi.
Altro dato importante, la presenza online degli italiani dai 16 ai 64 anni – si tratta di una crescita esponenziale dal 2014 al 2017, con un +6000 e-shopper (10.600 nel 2014 e 16.100 nel 2017) – associata anche alla spesa online: quasi il 42% ha speso in un anno per i suoi acquisti online da 350€ a 2000€, mentre il 21% ha affrontato spese inferiori a 350€. Ma uno dei dati più significativi e la preferenza del Click&Collect da parte degli italiani: è su questo che i venditori online dovrebbero riflettere, a partire proprio dal concetto di omnicanalità.
Infatti, sull’83% degli online user italiani, il 50% si trasforma in un e-shopper e, secondo alcune previsioni, utilizzando meglio la omnicanalità, si riuscirebbe anche a passare al 70%, dunque a conquistare un fetta di 20% di e-shopper. Per altro, gli online user, prima di acquistare, si informano sul brand (fondamentale la brand awareness), sulle descrizioni dei prodotti venduti (sono dei copia-incolla?), sul prezzo e sulle recensioni/feedback, ma si basano anche sul passaparola e vorrebbero, se possibile, visitare il negozio e acquistare onstore.