È il nuovo algoritmo di Facebook, che sembra tagliare le gambe alle pagine, soprattutto quelle aziendali. Vediamo in cosa consiste e quali soluzioni adottare, anche per le sponsorizzate
È il benessere delle persone la motivazione alla base del nuovo algoritmo di Facebook. O almeno questo è quello che si vorrebbe far credere (ti consigliamo di vedere il video di Mark Hull, Director Product Manager). L’obiettivo è quello di riqualificare il tempo che gli utenti passano su Facebook per offrir loro maggiori connessioni. Dunque, utenti meno soli, anche se in questo caso bisognerebbe aprire un capitolo sulla solitudine nel web e di come l’uso smisurato dei social abbia depauperato i nostri rapporti interpersonali basati sulla “parola vocale”.
Sai bene che il nuovo algoritmo di Facebook limita la visibilità delle pagine preservando i contenuti utente-utente. Effettivamente, negli ultimi anni, i giovani hanno iniziato a preferire piattaforme diverse rispetto a Facebook, forse perché esausti di sorbirsi i contenuti delle pagine, soprattutto legati al business, all’engagement e alla vendita.
Tuttavia, alla base di questo cambiamento, dovremmo, secondo Andrew Hutchinson di Social Medai Today, trovare solo (o in maniera preponderante) motivazioni legate al business: vuoi che il tuo contenuto aziendale (dunquek pubblicato dalla pagina) sia visto dagli utenti? Realizza una sponsorizzata che, se impostata da un professionista, ti porterà benefici non solo nella visibilità, ma anche nell’engagement e nelle vendite. Secondo alcuni, per ovviare a queste nuove ristrettezze di Facebook, si potranno spostare i contenuti aziendali nei gruppi, dove – di regola – gli utenti disquisiscono di eventi, brand, e locali condividendo contenuti rilevanti per le persone. Purtroppo, come insegnano i dropshipper, non sempre è facile vendere nei gruppi Facebook (al massimo, e solo per l’accensione di un fiammifero, incentivano la visibilità del brand o del post in maniera organica).
Come comparire nel newsfedd dell’utente? Non sarà certo facile, ma, ad esempio, se la tua pagina aziendale commenta una foto dell’utente, questo potrebbe far scattare un suo commento e determinare poi una maggior affinità tra l’azienda ed il profilo target dell’utente stesso. Inoltre, ti ricordiamo che i tre tipi di contenuto che hanno un peso superiore rispetto ad altri sono i video, le foto ed i link
È interessante notare che il peso delle interazioni è diverso da persona a persona. Chi naviga spesso nelle fotografie ha più probabilità di averle nel proprio newsfeed, in misura maggiore di chi non si interessa alle fotografie. Questo dovrebbe scoraggiarti dal mettere le foto in ogni aggiornamento di stato, perché il tuo obiettivo è raggiungere più persone possibili, non solo gli appassionati di foto. Sempre pensando alle pagine aziendali si impone una strategia diversificata, che usi foto, video e link andando a colpire i segmenti di pubblico maggiormente interessati.
Altro fattore da non trascurare è il tempo, l’attualità: ogni attività recente ha molte più probabilità di apparire dell’attività passata. Comprendere il tempo di decadimento ha anche un’altra potenziale implicazione: si potrebbe quindi aumentare l’esposizione dei contenuti, creandone quando le altre persone hanno minori probabilità di creare contenuti, riducendo in questo modo la competizione per apparire nel newsfeed.
Questa nuova svolta algoritmica punta, nel complesso, a fornire agli utenti di Facebook contenuti di qualità, al posto della solita spazzatura (soprattutto le fake news che, nonostante tutto, continuano a diffondersi come virus influenzali). E, in particolare, a coinvolgerli maggiormente.