Quali trend dell’ecommerce per il 2018. I Paesi con il maggiore tasso di penetrazione dello shopping online: tutti in Asia. Le categorie merceologie di maggiore impatto.
È inarrestabile la crescita dello shopping online in tutti i mercati. Lo dicono i dati, lo conferma anche un certo common sense (quasi sempre, anche se la persona media continua a diffidare non solo dello shopping online, ma anche dell’effettivo ricavo aziendale per chi vende online). Nella classifica dei Paesi con il tasso di penetrazione più alto delle vendite online (primo semestre 2017), comanda la Cina, seguita dalla Corea del Sud e dal Regno Unito: dato importantissimo se confrato con quello europeo, in cui cresce con decisione solo il mercato online della Germania. Infatti, è la Cina ad assorbire più del 70% dello shopping online, con la conseguente decrescita del mercato statunitense che, se nel 2015 rappresentava il 22,2% del mercato globale eCommerce, oggi è addirittura a quota 19% (si prevede che nel 2020 scnedre di ben 3 punti percentuale).
I grafici che ti riportiamo sono emblematici: tra i primi dieci Paesi con il maggiore tasso percentuale di penetrazione dell’ecommerce, si posizionano anche Indonesia, India, Taiwan e Taiwan. Non sarà un caso, ma sono gli stati da cui proviene la maggior parte della merce venduta negli Stati Uniti e in Europa (prodotti finiti, componenti varie e pezzi di ricambio). E questo non è certo un caso.
In Italia l’ecommerce crsce a due cifre, anche se restiamo tra gli Stati fanilino di coda. Secondo il rapporto di Casaleggio Associati 2017, in Italia la diffusione degli acquisti online ha raggiunto l’88,7% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni nel 2016, con 42,6milioni di italiani che dichiarano di poter accedere a internet da desktop o da mobile: un dato in crescita del +2,8% rispetto al 2015 e prevedibilmente simile rispetto al 2017. Anche in Italia la distribuzione del fatturato eCommerce nei diversi settori vede quello del tempo libero e del turismo continuare a rappresentare la quota più consistente del mercato, arrivando congiuntamente a generare il 74% del fatturato complessivo.
Altro aspetto non secondario è l’incisività delle categorie merceologiche: dal grafico che ti riportiamo subito dopo si evince la differenza tra le percentuali di acquisto in-store e online. per alcune categorie. Ad esempio, se i prodotti leisure o di intrattenimento (es. libri, musica, film e video games) stravincono sul web, i beni alimentari si acquistano in maggior quanità nei negozi (e questo per motivi intuibili, legati , ad esempio, alla deperibilità e al controllo qualità).
Cos ci aspetta nel 2018? Forbes ha stilato un elenco di trend che potrebbero caratterizzare le attività dello shopping online del 2018:
1. breakout imprenditoriale: l‘ecommerce sarà accessibile a tutti: aprire un negozio online non è più materia per soli esperti e, grazie a eBay e Amazon (o altri marketplaces), vendere onlineè molto semplice, anche senza avere uno staff al seguito (ma per vendere bene e fare fatturato è necessario ingaggiare dei professionisti);
2. maggiore uso delle chatbox nelle relazioni con i clienti e per il marketing;
3. il customer jouney sarà più semplificato e personalizzato;
4. l’impatto di Amazon e di alcuni marketplaces sullo shopping online sarà sempre più importante;
5. tra gli articoli che saranno maggiormente venduti, nel 2018 dovrebbero spiccare quelli legati alla tecnologia;
6. l’e-commerce non sarà più finalizzato al solo acquisto, ma anche alla ricerca di consigli e informazioni utili;
7. aumento dei contenuti video per una fruizione più semplice, coinvolgente e ottimale.